
REGIONALI, LA POLITICA CHE SE NE FREGA DELLA GENTE

Da qualche giorno circola il nome di Massimo Fabi, direttore generale dell’Azienda Ospedaliero Universitaria e commissario straordinario dell’Azienda Unità Sanitaria Locale (Ausl) di Parma come nuovo assessore regionale alla sanità.
È vero, è un addetto ai lavori. È vero, è sempre stato nell’orbita politica della nuova e vecchia presidenza ma si delinea una politica che non va bene, quella che nessuno vuole.
Barbara Lori e Andrea Massari hanno guadagnato un importante numero di preferenze e, a quanto sembra al momento, sono “stati fatti fuori” dal partito che ha preferito Fabi, un esterno. Pur non essendo di quella parte politica devo però dare conto del successo, del consenso raggiunto: un messaggio evidente per tutti tranne il nuovo presidente della Regione Emilia Romagna che non si smentisce.
Ci sarebbe poi un ulteriore punto, non so quanto i parmigiani siano contenti dei servizi medici pubblici ma, per esperienza diretta, la situazione è da terzo mondo se non peggio.
A farne le spese sono gli utenti, i malati, le persone che devono aspettare mesi per una visita (quando riescono a ottenerla). Si attende un anno e mezzo per un intervento di cataratta, sei mesi per un semplice prelievo per gli esami del sangue.
Non stanno meglio i lavoratori che non possono parlare, gli infermieri scappano da Parma appena possono, i medici rassegnano dimissioni in continuazione e i più non vengono a Parma deviando verso altre città dell’Emilia Romagna.
Il partito ha ucciso la politica, ha soppresso il volere del popolo quello tanto decantata dallo stesso partito con continue citazioni della Costituzione. Se quel partito fosse veramente quel che dice di essere, dovrebbe “obbedire” al volere del popolo immediatamente, senza nemmeno fiatare nominando uno dei due appena citati come assessore. Se poi resta spazio, qualche casella vuota come si dice in gergo, è possibile nominare un addetto esterno.
Ancora una volta i politici, specie di quella parte politica, non si smentiscono. Promettono in campagna elettorale e poi fanno quel che vogliono infischiandosene del pensiero delle persone, delle loro esigenze, della loro voce e del loro voto. Esattamente la politica che non vogliamo e che nessuno di noi dovrebbe volere ma, a quanto pare, quelli bravi sono solo loro.
M.M.
AGGIORNAMENTO
Per completezza a quanto scritto dalla persona che ci segue, riportiamo le candidature alla Giunta regionale e relative deleghe per l’Emilia Romagna:
- Michele de Pascale, presidente e delega a Difesa del suolo e della Costa, Protezione Civile e Contrasto al dissesto idrogeologico
- Vincenzo Colla, vicepresidente e assessore a Sviluppo economico e green economy, Energia, Formazione professionale, Università e Ricerca
- Gessica Allegni, Cultura, Parchi e Forestazione, Pari opportunità
- Davide Baruffi, Programmazione strategica e Attuazione del programma, Programmazione fondi europei, Bilancio, Patrimonio, Personale, Montagna e aree interne
- Isabella Conti, Welfare, Terzo settore, Politiche per l’infanzia, Scuola
- Massimo Fabi, Politiche per la salute
- Roberta Frisoni, Turismo, Commercio, Sport
- Alessio Mammi, Agricoltura e Agroalimentare, Caccia e Pesca, Rapporti con la Ue
- Elena Mazzoni, Agenda Digitale, Legalità, Contrasto alle povertà
- Giovanni Paglia, Politiche abitative, Lavoro, Politiche giovanili
- Irene Priolo, Ambiente, Programmazione territoriale, Mobilità e Trasporti, Infrastrutture
- Manuela Rontini, Sottosegretario alla Presidenza