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LITE UOMO-DONNA, IL VERO DRAMMA: LA CHIAMATA AL 112

LITE UOMO-DONNA, IL VERO DRAMMA: LA CHIAMATA AL 112

Chi ci ha inviato la lettera chiede di non mettere nome, cognome, iniziali e nessun altro riferimento che renda possibile l’identificazione. Lo assecondiamo, abbiamo avuto anche un riscontro su quanto accaduto in strada, presumiamo sia vero.

Omettiamo alcune parti indicandole con X per garantire la sicurezza della persona.

Non abbiamo modo di verificare i contatti, per questo riceviamo e pubblichiamo:

 


 

Non deve essere fatto il mio nome, il luogo, il numero di telefono niente di niente ma vi posso garantire che è tutto vero. E’ successo XXXX ma non voglio dirvi dove o si capisce chi sono e XXX.
XXX
Vi scrivo perché spero di aiutare altri e di far capire di stare attenti

Vi scrivo perché quanto mi è accaduto è pazzesco, esigo però che non venga messo nessun mio riferimento , nome telefono o iniziali perché ho paura XXX.

Non specificherò il luogo in cui è successo XXX ma non si può sempre stare zitti quando uomini aggrediscono donne. Il problema qui è stato nel sistema, è pazzesco come non funzioni nulla, come ci prendono in giro.

Sono un uomo ma non posso sopportare che donne vengano picchiate solo per cultura. Siamo in Italia, la gente non la si dovrebbe picchiare praticamente per nessun motivo ma la situazione è pessima e quindi con tutte queste diverse culture che fanno quel che vogliono è solo una gran confusione a cui nessuno vuole mettere mano.

Questo fatto è successo nel 2025, ben oltre mezzo secolo dalla Liberazione e dal suffragio universale ma questa cosa non ha senso.

Un uomo alla fermata dell’autobus inizia a gridare e inveire contro una donna, con il fazzoletto in testa e il cappotto, sotto al sole e ci saranno 30 gradi. Aspettano l’autobus insieme e lui continua a gridare probabilmente in XXX , la costringe a mettersi nell’angolo della pensilina e a guardare il palo. I minuti passano, non arriva l’autobus e continua a gridare e probabilmente a insultarla viste le reazioni, il tono e il comportamento di lui.
La situazione peggiora, grida sempre più forte mentre lei è inerme, una donna piccola in confronto a lui, alto spalle larghe, grosso, deciso, incazzato, cattivo molto cattivo.

Ho chiamato il 112 e ho capito perché il giornale è sempre pieno di accoltellamenti, risse, gente che si picchia, gente che spara per strada. Non posso ancora crederci io stesso ma credetemi che è successo.
Chiamo il 112 e spiego quanto accade, la donna non è ancora stata picchiata ma è sempre meglio prevenire che curare quindi meglio che non inizino a volare sberle.
L’addetto mi chiede nome e cognome e dico che non voglio sporgere nessuna denuncia e che non sono intenzionato a darglielo XXX, XXX.

Non volevo chiamare il 112 ma mi sono sentito in obbligo a farlo perché non volevo che la situazione peggiorasse. Dico che non lascio il mio numero, saluto cortesemente e metto giù.
Tempo un secondo vengo richiamato da un numero di Parma, è la stessa persona che vuole il mio nome per darlo alla polizia.
Scusate ma non è la polizia? Raccogliamo le segnalazioni poi le passiamo alla polizia, mi dice
Non faccio denunce, se vi interessa quel che vi ho detto ho già descritto tutto e metto giù.
Tempo un minuto mi chiamano ancora e mi dice che è la polizia e se volevo fare una segnalazione.
No non voglio fare nessuna segnalazione, quel che dovevo dire l’ho già detto non lascio numero di telefono e nome a nessuno anche se lo avete già visto perché mi avete richiamato.

Da quel momento ricevo una chiamata ogni 3 minuti, sto impazzendo, non risponde nessuno.
XXX. Spero che quella donna stia bene. Io no.
A Parma non succede niente perché non è possibile segnalare quel che succede. Fra una telefonata e l’altra, si passano le segnalazioni passano dei quarti d’ora per forza poi una pattuglia arriva poi dopo che la rissa è già scoppiata o succede il peggio.

È pazzesco! Non si può telefonare alla polizia di stato XXX.
Nelle altre città in cui sono stato non è così, è più semplice, più umano.
La telefonata di oggi mi ha fatto imbufalire, mi ha impaurito perché se mi succede qualcosa, qualsiasi cosa succeda anche un solo malore, non so cosa succederà e a chi posso rivolgermi.
Ho servito il mio paese con onore, guardo ancora la bandiera come un simbolo forte che ci unisce tutti. Quello che è successo oggi non cambia la mia idea però XXX

XXX

 

 

L’IMMAGINE È A TITOLO ESEMPLIFICATIVO, UNA CAMPAGNA CONTRO ALLA VIOLENZA SULLE DONNE
NON ABBIAMO VOLUTO METTERE FOTO DIVERSE PER NON INDURRE VIOLENZA O ALTRE SENSAZIONI

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