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“Emergenza”, arriva il pulsante negli uffici pubblici

“Emergenza”, arriva il pulsante negli uffici pubblici

Sicurezza negli uffici comunali: Parma sperimenta i pulsanti di emergenza

Una proposta che viene dal passato

L’idea di installare pulsanti d’emergenza, in grado di contattare le forze dell’ordine o un servizio medico urgente, non è nuova e risale al 2003 al tempo di Elvio Ubaldi sindaco. I punti in cui installare i pulsanti potevano essere il Parco Ducale, il parcheggio Toschi come altri cittadini, piazzale della Pace ma anche in alcuni luoghi più periferici.

Tutte le macchine utensili devono avere un pulsante di emergenza che disattivi le attività, difficile capire come l’idea non sia stata realizzata prima, specie ora che la tecnologia cellulare fa meraviglie e non vi sarebbe quindi la necessità di un collegamento con fili e cavi. L’energia elettrica potrebbe arrivare da un piccolo pannello solare, come accade già ora per i parcometri, così che l’impianto sarebbe indipendente.

Ci sono delle derive, perché sicuramente qualche furbacchione vorrà provare l’emozione di pigiare il pulsante rosso come se fosse quello sul tavolo dei potenti della terra per lanciare testate nucleari o scatenare una guerra. Attenzione, non funziona proprio così.

Ci sarà anche chi pensa di mettere la mano su un pulsante da giudice di X Factor, ma quelli sono un’altra storia.

Servirebbe quindi una telecamera che inquadri il pulsante stesso così da “pizzicare” il furbacchione e poterlo eventualmente denunciare per procurato allarme.

Una critica, che dimostra come questo test non si di fatto un test ma solo qualcosa fatto a caso per far vedere fai fare cose: perché mettere i pulsanti alla Casa della Musica o, giusto per esempio, al Palazzo del Governatore in cui ci sono solitamente mostre con il personale presente (maschere, addetti alla reception ecc ecc ecc) e non in zone più calde????

Ne suggeriamo qualcuna (la lista sarebbe lunga):

    • Parco Ducale
    • parchi vari in genere
    • piazzale Boito
    • piazzale Santa Croce
    • alcuni punti del quartiere San Leonardo
    • piazzale Pablo (vedi mai che durante il mercato qualcuno stia male)
    • piazzale Barbieri (idem come sopra)
    • piazzale dell’Annunciata (idem come sopra)
    • parcheggio Toschi
    • parcheggio ex Barilla Center ora Galleria
    • piazzale della Pace
    • viale Maria Luigia

 

Arrivano i pulsanti d’emergenza: la notizia

Il Comune di Parma ha avviato una sperimentazione per migliorare la sicurezza negli spazi pubblici attraverso l’installazione di pulsanti di emergenza in 20 sedi comunali aperte al pubblico. Si tratta di un intervento mirato a garantire maggiore protezione sia per gli utenti sia per i dipendenti, con un’attenzione particolare al benessere lavorativo e alla gestione rapida delle situazioni critiche.

Dove sono stati installati i pulsanti

I nuovi dispositivi di sicurezza sono stati posizionati in sedi che ospitano servizi sociali, attività istituzionali e culturali. Tra queste figurano:

    • Poli sociali
    • Biblioteche
    • Front office del DUC
    • Residenza municipale di piazza Garibaldi
    • Palazzo del Governatore
    • Casa della Musica
    • Ufficio IAT (informazione e accoglienza turistica)
    • Museo Casa Natale Toscanini
    • Servizi igienici pubblici della Ghiaia

Ogni pulsante è collegato a un servizio di vigilanza privata incaricato dal Comune, pronto ad attivare le forze dell’ordine, i vigili del fuoco o il 118 in base al tipo di emergenza segnalata.

Formazione e informazione del personale

Per garantire un utilizzo corretto ed efficace del sistema, l’Amministrazione ha formato circa cento addetti, incaricati di intervenire in caso di necessità. Parallelamente, tramite la rete intranet del Comune, è stato informato tutto il personale sulle procedure operative, con mappe delle postazioni e materiale multilingue (italiano, inglese, francese, rumeno e arabo) stampabile per segnalare ai cittadini la presenza dei pulsanti.

Quali emergenze coprono

I pulsanti possono essere attivati per una vasta gamma di situazioni: incendi, malori, comportamenti pericolosi o minacciosi. L’obiettivo è fornire uno strumento semplice e immediato per segnalare un problema e attivare la risposta adeguata, rafforzando il senso di sicurezza nei luoghi pubblici.

Precedenti storici e iniziative in altre città

L’iniziativa di Parma si inserisce in un solco già tracciato da altri comuni italiani. In passato, città come Milano, Bologna e Torino hanno adottato misure simili:

  • A Bologna, i pulsanti antipanico sono stati introdotti negli uffici anagrafe già nel 2019, dopo episodi di tensione con il pubblico.
  • A Milano, dispositivi analoghi sono presenti in biblioteche e sedi decentrate dei municipi, spesso collegati a sistemi di videosorveglianza.
  • A Torino, una rete di pulsanti è stata installata nei servizi sociali, con un protocollo d’intesa con la polizia municipale per interventi tempestivi.

Anche in ambito internazionale, soprattutto nei paesi del Nord Europa e negli Stati Uniti, i pulsanti d’emergenza sono prassi comune nei luoghi pubblici come scuole, biblioteche e uffici governativi.

Un modello replicabile?

L’esperienza parmense, se valutata positivamente al termine della sperimentazione, potrebbe diventare un modello replicabile in altre città di medie dimensioni. La combinazione tra formazione, tecnologia e comunicazione multilingue rappresenta un approccio pragmatico e inclusivo alla sicurezza urbana.

In un contesto in cui gli enti pubblici si trovano sempre più spesso ad affrontare situazioni complesse, dotarsi di strumenti semplici ed efficaci come i pulsanti di emergenza può fare la differenza. Parma ha scelto di muoversi in anticipo, puntando su prevenzione e tempestività.

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